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La Notte del Giudizio: Election Year: la recensione di Daniela Bizzarro

La Notte del Giudizio: Election Year: la recensione di Daniela Bizzarro

Sono trascorsi diversi anni dalle vicende raccontate in Anarchia-la notte del giudizio e, la febbre per la notte dello sfogo si è espansa a macchia d’olio dall’America a tutto il mondo, facendo si che per la fatidica notte, approdino nella terra a stelle e strisce i fantomatici ” turisti dell’omicidio”.Ma qualcosa sembra essere destinata a cambiare : la Senatrice Charlie Roan ( Elizabeth Mitchell ), in corsa per la presidenza degli Stati Uniti, sta lottando per l’abolizione dell’annuale Purga, che diversi anni prima gli ha portato via tutta la sua famiglia. I nuovi Padri Fondatori non sono però disposti a veder crollare tutto quello che hanno costruito e, abolita la legge che tutela i funzionari di livello 10 durante la fantomatica notte, scatenano una vera e propria caccia all’uomo, che vedrà la Senatrice in fuga per la città insieme a Leo Barns ( Frank Grillo ), reduce del precedente capitolo e ora sua personale guardia del corpo.

Terzo capitolo di una serie, che ha fatto dei suoi punti di forza la sadicità e spettacolarità della violenza, Anarchia – Election Year si schianta contro il tentativo del regista James DeMonaco di dare un maggior spessore alla vicenda attraverso l’inserimento elementi politici che, per quanto possano essere un valido approfondimento, finiscononper adombrare il vero cuore della pellicola, lo Sfogo.
Diversamente dai precedenti capitoli infatti, il regista dedica lo spazio che dovrebbe essere destinato a descrivere ciò che accade per le strade di Washington all’approfondimento della lotta politica e degli intrighi spionistici intessuti dalle varie “fazioni”, privando lo spettatore della possibilità di assistere a quelle scene che – parliamoci chiaro – sono forse le uniche cose che realmente vuole vedere.
Nel complesso, pur possedendo un’anima propria, ritmo e suspence a livelli accettabili, Anarchia-Election Year è un film valido, ma per nulla all’altezza dei precedenti capitoli, che si spera vengano riscattati con un ulteriore pellicola, prequel o sequel che sia

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