La pelle che abito: la recensione di MikeGoodNight

Il film non annoia e se anche dà quell’impressione di sonnolenza non riuscirete a staccarvi dallo schermo (garantito); infatti il regista concepisce un film fatto veramente bene, dove ogni minima cosa viene spiegata, apparte qualche intoppo da parte dello spettatore, che avvolte si ritrova “perso”, sensazione che svanisce molto subito.
Qualche dialogo è fatto male, ma saranno 1 o 2.
Una colonna sonora snervante che non fa proprio spaventare, ma si fa sentire.
Almòdovar insomma ha creato un film veramente degna di essere chiamato tale: commovente, intrigante, affascinante, disturbante, in alcuni tratti anche commovente e con una morale sulla vendetta (e non solo) che insegna molto.

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