Carlo Mazzacurati se n’è andato lo scorso gennaio, a poco più di cinquanta anni, nell’indifferenza generale. Non era un nome altisonante, troppo intelligente e acuto per svendersi al grande pubblico, troppo di nicchia per sbancare i botteghini. Autore e sceneggiatore ( da Fracchia contro Dracula a Marrakesh Express ) Carlo verrà ricordato soprattutto per uno degli ultimi gioielli del cinema italiano indipendente, “La Passione” che ancora oggi brilla per originalità. La sedia della felicità e’ il suo epitaffio, una commedia agrodolce e misteriosa, leggera e sincera, fatta di siparietti sgangherati che non intaccano la narrazione, anzi la comicità aumenta l’azione rendendo tutto realistico e grottesco allo stesso tempo. E per una volta si accetta senza vergogna il lieto fine di questa moderna favola, sempre sospesa tra il fiabesco e la dura realtà
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