L’evocazione – The Conjuring: la recensione di cinefilodoc

Il genere horror, quest’anno, ha sfornato una gran quantità di titoli dei quali soltanto alcuni possono definirsi accettabili, ma nessuno purtroppo totalmente convincente. E’ bello pero’ constatare come ultimamente gli studios americani abbiano deciso di seguire il modello orientale: non servono litri di sangue per realizzare un buon film, basta semplicemente puntare tutto o quasi sulla suspense, elemento fondamentale del genere. Ecco che arriva finalmente anche in Italia, in contemporanea con la Francia ma un po in ritardo rispetto agli USA e ad altri paesi europei, l’ennesimo progetto la cui campagna pubblicitaria ha creato aspettative altissime negli appassionati e nel pubblico in generale. Sto parlando de “L’Evocazione”, in originale “The Conjuring”. Costato soltanto 20 milioni di dollari, ne ha già’ incassati più di 140 in tutto il mondo esordendo al primo posto del Box Office americano, e ricevendo l’acclamazione generale da parte della critica internazionale. C’è stato chi, fra i giornalisti, che lo ha definito il “miracolo dell’anno” e addirittura “uno dei film di case infestate e possessioni demoniache più paurosi degli ultimi anni”. In effetti le potenziali sono ottime, la regia di James Wan(Saw e Insidious) su una sceneggiatura dei fratelli Hayes, tratta a sua volta da avvenimenti realmente accaduti e raccontati dai veri protagonisti. Anno 1971, la famiglia Perron, marito e moglie più 5 figlie, si trasferiscono in un vecchio casale ad Herrisvile dove presto inizieranno a manifestarsi strani eventi e quindi presenze paranormali. La situazione peggiora e i coniugi sono costretti a chiedere l’aiuto di due famosi chiaroveggenti, Ed e Lorraine Warren (che con loro numerose esperienze in merito hanno ispirato la saga di Amityville Horror), anch’essi marito e moglie. Ovviamente il tutto si svilupperà’ in un crescendo di tensione e azione. Ma la domanda e’: siamo di fronte davvero al migliore film horror dell’anno o invece dovremo digerire l’ennesima delusione? Dopo aver visionato il film in anteprima, posso brevemente riassumerlo con una sola parola: STRAORDINARIO. Ma esaminiamo il tutto in maniera schematica ed esauriente. Nei primi minuti della pellicola ci vengono subito presentati i Warren e mostrato il loro modo di lavorare, per poi spostarsi sull’arrivo della famiglia Perron nella loro nuova casa. Da qui il film si svilupperà in modo equilibrato e realistico, mantenendo sempre il giusto ritmo, né troppo lento e né troppo veloce (cosa che a mio parere dovrebbe avvenire in ogni film di questo genere). Dunque la prima parte è dedicata ad esplorare i protagonisti, approfonditi e interpretati magnificamente, e fare in modo che il pubblico si affezioni a loro per poi poterli sostenere emotivamente quando la situazione diverrà ancora più critica. La seconda parte, invece, è molto più movimentata ma la cosa che rende questo film una vero gioiello è che il regista riesce perfettamente a fondere la suspense con l’azione, il dinamismo con il giusto approfondimento psicologico dei personaggi, il terrore con i sentimenti umani. Ciò dà un buon contributo a quel che sarà il puzzle finale, le basi sulle quali e con le quali però andranno aggiunti e fusi tanti altri elementi. Un pezzo importante è senza dubbio la regia, Wan realizza dei movimenti di macchina davvero notevoli come il piano sequenza iniziale e le innumerevoli dolci zoomate che, a differenza di quelle di Snyder che sono tutt’altro che dolci, si armonizzano talmente bene con le immagini da creare un senso di scorrevolezza che rende il tutto molto più realistico e spettacolare. Notare tutte queste trovate registiche in un film horror è alquanto raro, come è altrettanto raro assistere a delle prove attoriali del genere. In particolare Vera Farmiga, che interpreta Lorraine Warren, riesce a trasmettere terrore mischiato a speranza e positività anche solo con le espressioni del viso. In generale l’intero cast porta in scena la storia di una normale famiglia che da un momento all’altro si ritrova in una situazione pazzesca in modo autentico, proprio come faremmo tutti, con reazioni umane mai esagerate o fuori luogo. Ma tornando alla straordinaria regia, c’è da dire che non avrebbe fatto lo stesso effetto senza la riuscitissima fotografia di Leonetti, non statica e capace di adattarsi alle esigenze delle varie scene. Stesso discorso per le scenografie, la casa realizzata in legno è il contesto ideale per ambientare il film perché permette di adoperare particolari effetti sonora che si riveleranno un vero punto di forza. Questi elementi andranno a fondersi in tutta loro efficacia nell’epica scena dell’esorcismo finale, causando un impatto visivo ed emotivo tali da catapultare lo spettatore all’interno del film. Se Shining è considerato il primo film horror epico della storia, L’evocazione è un degno erede. Indubbiamente la pellicola è realizzata in modo oggettivamente buono, sicuramente il miglior film di case infestate e possessioni degli ultimi anni, e per quanto riguarda la paura che può causare……… Bisogna tener ben presente che dopo decenni di film horror, e soprattutto per i cultori del genere, è sempre più difficile spaventarsi. Però, dovremmo anche pensare e immaginare a che effetto ci avrebbe fatto lo stesso film se fosse uscito decenni prima. Quindi penso che la questione ormai non sia più di tanto spaventarsi o meno ma bensì’apprezzare come la pellicola sia stata realizzata dal punto di vista cinematografico. Ma con tutto ciò non sto assolutamente sostenendo che L’Evocazione non faccia paura, anzi’ ci sono momenti dove la suspense culmina in scene molto inquietanti e spaventose da far saltare dalla poltrona, soprattutto grazie al montaggio sonoro che voglio nuovamente lodare. Il puzzle dunque è composto, i pezzi ci sono tutti, e secondo il mio parere l’opera finale è davvero davvero pregevole, pronta ad essere ammirata anche dal pubblico italiano. Sarà un trionfo anche da noi come lo è stato in tutto il resto del mondo? Vedremo. Ma ora voglio concludere la recensione rivolgendomi sia ai fan del horror e sia al pubblico in generale: DOVETE ASSOLUTAMENTE ANDARLO A VEDERE PERCHE’ SICURAMENTE NON VE NE PENTIRETE, INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO DI DEFINIRLO UN GIOIELLIO COME IL SOTTOSCRITTO O SEMPLICEMENTE UN NORMALE HORROR. BUONA VISIONE!

VOTO: 4/5

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