Destinazione New York con tappa europea per la terza avventura dello zoo nomade della Dreamworks. Alex, Marty, Melman e Gloria soffrono la “saudade” della terra natìa, non quella selvaggia dell’Africa, ma bensì quella caotica e moderna di New York. Motori accesi fin da subito allora, sembra che non ci sia un momento da perdere. Aerei, pinguini spariti, Montecarlo, poliziotte versione Terminator, un circo, nuovi amici eccetera, eccetera. Questo Madagascar in quanto a frenesia è imbattibile. La trama corre, corre e corre senza lasciare un attimo di respiro che sicuramente divertirà i più piccini ma non può impedire ai più grandi di non accorgersi del grande vuoto sotto. C’è più di un cambiamento sostanziale nella sceneggiatura che va dai rapporti meno sottolineati tra i protagonisti (giraffa e ippopotamo si, c’erano anche loro) fino ad’una comicità un pochino regredita. Persino la colonna sonora sembra quasi una furbata per “acchiappare” il momento. Sottigliezze che non intaccano sul risultano di un film che non ha più nulla da dimostrare. Per quanto veloce, è molto divertente, colorato, con un buon 3D e ottimi giochi di luce. Gli spettacoli circensi sono molto belli da vedere (anche se ad un certo punto sembra di assistere ad un videoclip di Katy Perry). La cattivissima Chantel DuBois si integra perfettamente nella ambiente adrenalinico della pellicola. Il suo personaggio è semplicemente folle ma funzionante. Viceversa, gli altri “nuovi” peccano un pò di originalità, apparendo molto legati alle funzionalità della trama.
Alla fine dei conti questo episodio diverte giusto il tempo della visione ma non lascia morali o immagini sentite come i due precedenti.