Nonostante l’avanzare degli anni ci sono ancora registi che riescono a produrre bei lavori, rimanendo sempre sulla cresta dell’onda, non deludendo mai la loro cerchia di fans accaniti. In questa lista è impossibile non inserire Woody Allen, che negli ultimi anni riesce a firmare sempre pellicole conformi al suo stile, senza mai perdere il suo tocco magico, e pellicole come “Scoop”, “Vicky Cristina Barcellona”, fino ad arrivare ai più recenti “Midnight in Paris” e “Blue Jasmine” ne sono la lampante prova, quindi dopo una pellicola di alto livello come il sopracitato “Blue Jasmine” Allen ritorna nelle sale con una nuova commedia che si piazza tranquillamente tra i suoi lavori più interessanti degli ultimi anni.
Anni ’20. L’illusionista Stanley Crawford (Colin Fhirt) alla conclusione della sua tournée, viene chiamato da un suo caro amico di vecchia data per smascherare una giovane e bella medium Sophie Baker (Emma Stone) nella Costa Azzurra, che lui stesso non è riuscito a smascherare pur avendo esperienza nel campo, la quale ha convinto la matriarca di una ricca famiglia, e suo figlio delle sue doti, tanto da far innamorare il giovane di lei. Stanley è un uomo razionale, convinto fermamente in ciò che crede, e anche lui in passato ha già smascherato altri falsi spiritisti, ma Sophie lascerà a bocca aperta anche l’uomo, facendogli mettere in discussione le sue certezze, ciò a cui crede e a cui si era sempre affidato, ma per entrambi le soprese non sono ancora finite.
Delle pellicole di uscita più recente di Allen questa è sicuramente quella in cui la sua comicità, il suo umorismo e la sua ironia, che qui abbondano, si sposano perfettamente con la storia, ed è anche quella con uno stile più positivo, a differenza delle altre che seppur meravigliose tendevano più ad una certa malinconia. Ma oltre ad uno stile più solare, il film vanta una sceneggiatura tipicamente alleniana, congeniata benissimo, che qui sfocia anche nel filosofico, ponendo riflessioni sulla razionalità e sull’amore, con qualche colpo di scena a cui il regista newyorkese ci ha abituati nei suoi film. Qui l’incarnazione dell’ego del regista è Colin Fhirt, il quale da una prova attoriale davvero buona, convincente e sorprendente, affiancato da una brillante Emma Stone, i quali formano un duo insolito e soddisfacente, ma degne di nota sono anche la breve parte riservata a Jacki Weaver e l’elegante interpretazione di Eileen Atkins. Come sempre le scenografie mozzafiato, dei costumi ricercati, e una colonna sonora d’alto livello accompagnano meravigliosamente lo scorrere della pellicola. Allen non delude mai, e con questo suo nuovo progetto si conferma un cineasta da seguire, capace di adattarsi ai tempi moderni e di rinnovarsi sempre.
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