Mai così vicini: la recensione di Tim_DarkShadows

Dopo aver firmato alcune pellicole che sono divenute ormai dei capisaldi della storia del cinema, e film sempre di un buon livello, come “Harry ti presento Sally”, “Misery non deve morire” e “Codice d’onore”, solo per citarne alcuni, Rob Reiner, cineasta che si è sempre destraggiato con gran facilità tra molti generi, ma brillando particolarmente con le commedie romantiche torna nelle sale con una pellicola del genere che gli riesce meglio, vantando due interpreti protagonisti d’eccezione: Michael Douglas e Diane Keaton, entrambi con alle spalle due fantastiche carriere giustamente ricompensate con meritate vittorie agli Oscar. Questo fantastico trio, supportato anche dallo scenggiatore di “Qualcosa è cambiato”, avrebbe potuto realizzare una commedia davvero ben riuscita, ma purtroppo il potenziale di questo quartetto non è stato sfruttato a dovere, e la pellicola si rivela un’occasine sprecata, seppur con un risultato accettabile.

L’agente immobiliare vedovo Oren Little prevede dopo l’ultimo grande affare di ritirarsi e di vivere l’ultima parte della sua vita da solo, l’uomo è cinico e scorbutico con tutti quanti, e dato il suo carattere non ha buoni rapporti con il prossimo. Ma improvvisamente l’uomo riceve una visita dal figlio Luke con il quale non aveva rapporti da anni il quale gli chiede di prendersi cura della nipote, del quale Oren non era a conoscenza, per il tempo della sua reclusione in carcere, ma nonostante il rifiuto di Oren, Luke affida alle sue cure la figlia Sarah il cui arrivo sarà ben accolto dall’amorevole vicina di casa di Oren, l’aspirante cantante vedova Leah. L’arrivo della piccola Sarah e il forzato rapporto con Leah saranno solo l’inizio di un cambiamento radicale dell’esistenza di Oren.

Il principale problema di “Mai così vicini” è quello di una sceneggiatura che non riesce a coinvolgere fino in fondo lo spettatore a causa di poca originalità nella vicenda, la pellicola si rifà continuamente ad alcune commedie romantiche del genere, senza mai brillare per luce propria. Gag funzionali e ben congeniate abbondano, ma non bastano a cancellare la previdibilità della sceneggiatura, che affida le redini del film all’alchimia e alla bravura dei suoi interpreti protagonisti, il maggior punto di forza del film. La coppia Douglas-Keaton, la quale alza notevolmente il livello della pellicola rendeno migliori anche scene non particolarmente esaltanti, si rivela molto funzionale, entrambi riescono a offrire ottime interpretazioni, un Douglas coinvolgente e ben calato nel suo ruolo, che riesce a evidenziare il cambiamento del suo personaggio e una maliconica e frizzate Keaton, indimenticabile specialmente per le sue splendide performance canore, riescono a rendere molto gradevole la pellicola. Nel complesso “Mai così vicini” è una commedia sofisticata, e gradevole grazie a due protagonisti che riescono a rendere più funzionale il film di quanto non lo sia a causa di una sceneggiatura che non riesce a realizzare qualcosa di veramente originale.

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