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Operazione Zero Dark Thirty : la recensione di Stefano Pariani

Operazione Zero Dark Thirty : la recensione di Stefano Pariani

E’ l’11 settembre 2001 e il mondo cambia. Cambia anche la vita di Maya, una giovane donna americana della CIA che comincia a dare la caccia ai principali responsabili dell’attentato, in maniera sempre più intensa e sempre più coinvolta. Per dieci anni, tra sconfitte e perdite, fino alla cattura di Bin Laden, sola in un mondo di uomini e di logiche di potere. Con uno stile limpido e a tratti documentaristico, Kathryn Bigelow firma un film “virile”, che regge benissimo le sue due e mezzo grazie a una narrazione coinvolgente e serrata che intreccia la Storia con le storie dei suoi protagonisti, con la storia di Maya, una tostissima Jessica Chastain, che, a dispetto del volto diafano e fragile, vive il suo personaggio con forza e caparbietà, con rabbia e sofferenza scolpite nell’anima. La sua missione alla fine diventerà una ragione di vita e una responsabilità etica da portare avanti ad ogni costo. L’ultima parte del film, in cui si seguono le lunghe operazioni che hanno portato all’uccisione di Bin Laden, mostra sequenze da antologia per abilità registica e suspence. Una riflessione lucida e senza sconti sugli ultimi anni di storia americana (e non solo). Candidato a cinque premi Oscar, incluso miglior film, meriterebbe di vincerne quanti possibile.

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