Quando un padre rivisita e approfondisce la performance attoriale di Gerard Butler nel film indipendente del 2004, Dear Frankie, che esplorava il delicato rapporto genitore-figlio. Il “cacciatore di teste” Dane Jensen (Butler) pensa che il modo migliore per prendersi cura della propria famiglia sia guadagnare più denaro possibile. Perciò si lancia anima e corpo nel lavoro, rinunciando alla sua etica in nome del guadagno economico e al tempo di qualità con moglie (Gretchen Mol) e figli in nome di una carriera in ascesa. A poco a poco si aliena dal nucleo familiare, incapace di instaurare una connessione emotiva con i figli, fino a quando il maggiore, Ryan, di dieci anni, non si ammala gravemente. Il ribaltamento dei valori che ne consegue getterà Dane in una crisi profonda.
Nel cast anche Alison Brie, come affascinante rivale sul lavoro del protagonista, Willem Dafoe nei panni dello spietato manager della società di recruitment per la quale lavora e Alfred Molina, che interpreta un anziano ingegnere ormai ritiratosi a vita privata. Tutti e tre, per ragioni diverse, non faranno che aumentare le preoccupazioni del povero Jensen. Anche il comparto musicale, curato da Mark Isham e caratterizzato dal forte contrasto fra sintetizzatori elettronici e archi drammatici, segue il percorso emotivo del personaggio: prima immerso nella fredda, frenetica vita lavorativa, poi catapultato nell’improvviso dramma familiare.
Mark Williams, debutta alla regia con questo film quando un padre, un film che tratta temi, come il rapporto tra padre e figlio, dove abbiamo questo padre di famiglia che è un grande uomo d’affari ma trascura un po’ la famiglia e la malattia del figlio lo farà riflettere e cercare di riacquistare il rapporto con tutta la famiglia.
Si tratta anche il tema della malattia, dove ad un certo punto del film vediamo il bambino attaccato a delle macchine e il medico che dice ai genitori che ci sono pochissime speranze e loro di fronte a questo non si arrendono non vogliono assolutamente staccare la spina e dare speranza al figlio.
Insomma un film guardabile che però non è per tutti ma solo per un certo tipo di pubblico, quindi consiglio di informarsi un po’ prima di andare a vederlo…