Quel momento imbarazzante: la recensione di Giorgio Viaro

Quel momento imbarazzante, in cui lei dice “Quindi?”, e tu sei obbligato a spiegare la natura della vostra relazione, ovvero che non c’è nessuna relazione. Teoria e pratica a cura a cura di Jason (Zac Efron), grafico in ambito editoriale e dongiovanni da night club, che ogni notte fa il giro dei locali con l’amico Daniel (Miles Teller, in velocissima ascesa hollywoodiana, segnatevi il nome) in cerca di nuove prede. Ai due si aggiunge all’improvviso anche Mickey (Michael B. Jordan), quello stabile del trio, medico sposato e teoricamente sazio, appena abbandonato dalla moglie. Per non metterlo a disagio, i tre fanno un patto: fino a nuovo ordine nessuno si fidanza. Poi però la vita se ne va per conto suo, e mentre Mickey tenta di ricucire con la moglie, Jason e Mickey restano incastrati con Ellie (Imogen Poots) e Chelsea (Mackenzie Davis).

Qui scatta un piano di omertà reciproca: tutti fingono di non aver niente per le mani, con conseguente cascata di equivoci. Buddy movie autunnale, romantico soprattutto, con saltuari sbocchi nella farsa, ma niente che faccia davvero pensare alla scuola Apatow/Rogen/Franco. Siamo piuttosto in zona Amici di letto (o, in TV, New Girl), commedia sofisticata per quel che lo consentono i tempi: corpi scolpiti abbronzati elegantissimi, e una Manhattan fredda e incantata, di parchi e panchine, di sciarpe colorate e cappotti col bavero alto, di grattacieli illuminati e loft, di copriletti colorati e mattoni a vista.

Qui vive, lavora, conquista, scappa, cede e si innamora la meglio gioventù hollywoodiana (la Potts non buca lo schermo: lo brucia), incarnazione della generazione del disimpegno irresistibilmente attratta dall’impegnarsi, ma congelata in una dimensione incantata – quasi sci-fi… – in cui ogni notte è possibile incontrare donne libere, bellissime e disponibili, in cui la città è un salotto e ogni trauma ha un rimedio pronto all’uso. Meglio così: nel mare grande del comico demenziale fa bene ogni tanto ritrovare la misura di un cinema divertito ma scritto con ordine, inclinato al rosa, improbabile e confortante, dove ogni cosa è migliore di come sarà mai nella vita vera, ma non così distante da non strappare un sorriso.

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Mi piace: fa bene ogni tanto ritrovare la misura di un cinema divertito ma scritto con ordine, inclinato al rosa, improbabile e confortante
Non mi piace: i saltuari sbocchi nella farsa, ma niente che faccia davvero pensare alla scuola Apatow/Rogen/Franco
Consigliato a chi: cerca un film rosa rassicurante, da guardare col pilota automatico

VOTO: 2/5

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