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Re Della Terra Selvaggia: la recensione di luca ceccotti

Re Della Terra Selvaggia: la recensione di luca ceccotti

Non capita molto spesso che un regista esordiente possa dirigere un film di una bellezza mozzafiato. Non una bellezza povera di contenuti o povera di buona recitazione, e nemmeno superficiale. La bellezza mozzafiato riesce a smuovere, emozionare e commuovere lo spettatore. Riesce ad incantare per la superba prova registica e a scavare nel profondo per la storia che narra. Questo tipo di bellezza è quella di cui è pregno Beasts of the Southern wild, primo lungometraggio del promettente e giovane (trentt’anni) Benh Zeitlin.

In italia il film ha il titolo di “Re delle terra selvaggia”, che nonostante alcune riserve si può accettare di buon grado, a differenza di altre traduzione italiane improponibili, ma questa è un’altra storia.
Questo piccolo, minuto e neanche dispendioso gioiello della settima arte ha per protagonista una dolcissima bambina di soli cinque anni di nome Quvenzhané Wallis, entrata già nella storia del cinema, essendo la più giovane attrice ad essere nominata all’Oscar come Miglior Protagonista Femminile. Questa dolce ragazzina vi farà intenerire a tal punto che capirete il perché della nomination.
Il suo ruolo è quello di Hushpuppy, una bambina di colore che vive in condizioni di estrema povertà “nella parte malata del mondo”, in una comunità multietnica denominata Bathtub. Parte malata del mondo poiché le temperature terrestri sono in continuo aumento, sciogliendo in tal modo i ghiacciai e facendo innalzare le acque, già padrone di una buona parte dell’emisfero sud, compresa quindi anche la Louisiana, dove Bathtub è situata. La terra selvaggia del titolo è proprio questa, e il continuo scioglimento dei ghiacciai rischia di risvegliare delle creature ormai estinte che si cibano di giovani vite.
Hushpuppy vive con suo padre, severo ma amorevole. Infatti Wink cerca in tutti i modi di “educare” la figlia affinché quando lui non ci sarà più possa sopravvivere a quelle terre inospitali. “Io sono forte, io sono un uomo”, queste le parole che Hushpuppy è spronata a ripetere e a prendere come monito. Una bambina di cinque anni spronata ad essere un uomo. L’assurdità non si cela tanto in questo, ma piuttosto va ricercata nell’insistenza a vivere in quelle condizioni, che poi è dove si cela una parte della morale della pellicola.

Il punto forte di Re della terra selvaggia, oltre all’ottima regia di Zeitlin, sono i rapporti tra i personaggi, ed in particolar modo tra Hushpuppy ed il padre. Tenero, elegante nella sua crudezza e crudo nella sua bontà. Molte persone sentiranno come proprio questo rapporto, descritto in modo eccezionale da una sceneggiatura candidata anch’essa al premio Oscar, come anche la regia.
Re della terra selvaggia è probabilmente uno dei film migliori in uscita, e la piccola Wallis non potrà che catturare i vostri cuori. Più e più scene lasceranno il segno, così come i vari e importanti messaggi che la pellicola vuole trasmettere.
Hushpuppy tocca il cuore. Re della terra selvaggia scuote l’anima.
Benh Zeitlin ha vinto la sua prima scommessa registica.

Voto: 8/10

Luca Ceccotti

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