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Gli occhi di Tammy Faye: la recensione del film con Jessica Chastain

L'attrice è protagonista, accanto ad Andrew Garfield, del biopic sull'ascesa e declino della telepredicatrice e il marito Jim Bakker

Gli occhi di Tammy Faye: la recensione del film con Jessica Chastain

L'attrice è protagonista, accanto ad Andrew Garfield, del biopic sull'ascesa e declino della telepredicatrice e il marito Jim Bakker

the eyes of tammy faye recensione
PANORAMICA
Regia (2.5)
Interpretazioni (4)
Sceneggiatura (3)
Fotografia (3)
Montaggio (3)
Colonna sonora (3.5)

The Eyes of Tammy Faye, film d’apertura della scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma e basato sull’omonimo documentario del 2000, esplora l’ascesa, il declino e gli scandali che hanno colpito la celebre telepredicatrice evangelista interpretata da Jessica Chastain e il marito Jim Bakker (Andrew Garfield).

Gli anni ’70 e ’80 sono stati un’epoca d’oro per la televisione religiosa americana, soprattutto grazie alla coppia protagonista raccontata da Michael Showalter: da sposini in cerca di un modo per affermarsi e diffondere la parola del Signore nella quale credevano alacremente, Jim e Tammy sono diventati il tramite tra il piccolo schermo e Dio per oltre 20 milioni di persone al giorno grazie al loro show, The PTL Club. Il binomio successo e soldi è controbilanciato, in maniera umana troppo umana, da avidità e totale perdita di controllo che hanno portato alla condanna di Jim Bakker per frode, accuse di violenza sessuale e al fallimento del network.

Tutto però parte dagli occhi di Tammy Faye, il punto di vista scelto per questo biopic e anche il segno distintivo dell’evangelista e cantante. Le ciglia finte sono il suo trademark, dice in apertura: un trucco pesante che dà colore e allo stesso tempo impedisce di guardare a fondo nel suo sguardo e vedere così il vero dolore celato dietro ai ritualistici e sempre meno efficaci proclami all’amore e alla fiducia in Dio.

La storia è stata profondamente ingenerosa con Tammy Faye: dopo lo scandalo che ha colpito il programma, la satira e critica sociale si è accanita soprattutto su di lei e il suo aspetto piuttosto che sul colpevole marito; un attacco ad una donna imbellettata, ma che pirandellianamente oltre l’apparenza aveva molta sostanza. Anche nei suoi anni più gloriosi, Tammy sembra rimasta quella fragile figlia di una madre divorziata in cerca di un modo per arrivare a Dio e alla sua stessa salvezza: la sua fede è autentica, folkloristica ma sincera e la sua espressione inconsciamente rivoluzionaria.

Michael Showalter – regista di commedie romantiche come The Big Sick e The Lovebirds, autore qui di una prova fiacca e con pochi acuti – tratteggia questo aspetto con una scena iconica e più che mai attuale, nella quale una Tammy Faye proto-femminista ha l’audacia di sedersi al tavolo degli uomini e dispensare lezioni sull’egualità dell’amore di Dio. Un’inconsapevole liberale in un ambiente estremamente conservatore come quello evangelista, che ha contribuito parecchio all’elezione del repubblicano Ronald Reegan.

La luce negli occhi di Tammy, per come viene presentata, si spegne nell’ennesima triste favola di una devota principessa tradita da quello che sperava essere un principe: il decadentismo con cui Jessica Chastain porta in scena la celebre evangelista ricorda nei suoi momenti di massima fragilità la Judy Garland che ha portato all’Oscar Renée Zellweger. Donne molto più forti, talentuose, credenti e potenti degli uomini e dell’ambiente che avevano accanto, schiacciate da una società che le ha impietosamente chiuse in un angolo. Sotto questa luce, la peculiare risata da Betty Boop” della protagonista di The Eyes of Tammy Faye diventa ancora più amara e la sua spasmodica ricerca di Dio appare tutt’altro che folklore religioso.

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