Ribelle – The Brave: la recensione di Daniela Bizzarro

C’era una volta Biancaneve, che diede avvio alla lunga serie di principesse fragili in attesa del vero amore, che hanno caratterizzato la nostra infanzia. Ma al mondo tutto cambia si sa e, neanche la Disney poteva restare impassibile di fronte ai grandi cambiamenti sociali in atto. La figura di una ragazza spaurita e inerme puntualmente salvata dal principe azzurro, di certo non si sposava più con il concetto della donna e l’emancipazione da questa acquistata ai tempi moderni. Ecco allora arriva figure come, Rapunzel, Tiana e Merida.

L’ultima eroina disneyana infatti non ha nulla a che vedere con le sue predeccetrici. Giovane e ribelle, Merida viene usata per dare vita sul grande schermo a quello che può essere definito il conflitto per eccellenza, quello tra madre e figlia. Primogenita della famiglia reale scozzese e quindi leggittima erede al trono, la principessina viene sottoposta dalla madre a continue pressioni e richiami. Stanca di non essere padrona della sua vita, Merida decide quindi di ricorrere alla magia, sperando di cambiare il suo destino.

Ribelle non è certo uno dei film meglio riusciti dell’accoppiata Disney-Pixar. I personaggi sono privi di un particolare spessore e i dialoghi sono spesso troppo pesanti, se si considera che l’età media degli spettatori si aggira dai dieci anni in su. Pieno di rimandi a più classici e meglio riusciti capolavori, come Robin Hood e Koda fratello orso, The Brave è una pellicola destinata a non lasciare strascichi nella mente dello spettatore che vadano al di la della lezione didattica, che sicuramente alimenterà qualche battibecco tra madre e figlia e, i grandissimi effetti speciali.

Un particolare riconoscimento va infatti all’enorme lavoro Pixar celato dietro alla fotografia e, all’allestimento del 3d. Le espressioni dei personaggi e i paesaggi, realistici fino all’inverosimile, regalano allo spettatore un fantastico viaggio nella Scozia del tempo.

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