SI ALZA IL VENTO
L’ultima opera di Hayao Miyazaki, che a 73 anni sembra proprio non ci regalerà più le sue opere.
Si alza il vento narra di Jiro Horikoshi, progettista di aerei realmente esistito negli anni ’30; seguiamo la sua vita da quando è un bambino con in testa un sogno -il progettare aerei, resosi conto che la sua miopia non lo avrebbe mai fatto volare-; un sogno che condivide con famoso Caproni, italiano anch’esso amante degli aerei.
Jiro cresce e mantiene il suo sogno, diventando progettista e coronandolo, finalmente, con uno degli aerei più all’avanguardia dell’epoca.
Attorno questa storia, troviamo tutti gli stilemi di Hayao: il volo; l’amore, poetico e struggente, per una ragazza che il destino farà incrociare con Jiro negli anni; il pacifismo, solo apparentemente paradossale per un personaggio le cui doti hanno alimentato l’industria bellica; la forza delle donne, indipendenti e avverse ai clichè tipici di opere simili.
Ma solo questo non lo renderebbe un Miyazaki: tutto è imperniato di una poesia che ti prende, nonostante l’indiscutibile lunghezza della pellicola e la relativa mancanza di azione. A livello tecnico il risultato è ineccepibile, lo sforzo sovraumano visivo è accompagnato degnamente da un comparto audio ottimo, che rende i velivoli e gli eventi naturali davvero vivi.
In italia dal 13 al 16 Settembre, è semplicemente da vedere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA