suburra un luogo dove la perdizione è ormai segnata.
Il sangue scivola dalle mani, la violenza padroneggia con armi da taglio e pistole e botte, siamo nei giorni dell apocalisse (si accenna alla caduta del governo)immagini sfocate ci portano in una roma tetra a confronto dei personaggi di cui la causa scatenante parte dal personaggio di Favino con un conseguirsi ricatti, violenza e vendetta perfino il PR germano si macchia le mani e un Amendola (sembra voglia riprendere Mr Wolf di pulp fiction)
il regista esordisce con esperienza ormai accumulata, senza farci mancare la curiosità di come può finire, rispettando il ritmo
Una costante pioggia è un richiamo metaforico nel voler pulire i peccati.
Il continuo uso delle lenti come introspezione del personaggio e spesso ripreso nelle scene cosidette intime.
Una musica ripetitiva e coerente che si fonde tutt’ uno con le immagini il cruciale viaggio introspettivo dei personaggi.
Ottima recitazione di tutti e ho apprezzato in particolare Alessandro Borghi nei panni di numero 8 e dell’esordiente Greta Scarano.
Insomma era dal 2009 l ‘anno di Gomorra che un film Italiano intrattiene, ottimi i tempi, non perde mai il ritmo, fino a un finale purtroppo freddo quasi giustiziero ma che lascia il segno.