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Suicide Squad: la recensione di ale5b

Suicide Squad: la recensione di ale5b

La Dc Comics dimostra di avere diverse idee anche se ancora molto confuse. Strizzare l’occhio alla Marvel, dalla quale attingere i colori ironici e gigioni dei propri personaggi, non sembra essere la soluzione definitiva, per quanto il distacco dall’atmosfera cupa e dark del precedente film di Snyder, Batman vs Superman, diventa decisamente più marcato.

Il confronto con la diretta rivale ancora non regge, vuoi perché il filone dei supereroi è ormai prossimo alla saturazione, vuoi perché una sceneggiatura povera e priva di mordente non può certo portare ad un improvviso salto di qualità. La confusione che emerge a tutto tondo è strana: molto percepibile ma allo stesso tempo anche leggera. Prendere un manipolo di buoni cattivi (o cattivi buoni) e gettarli in quattro e quattr’otto a fronteggiare una minaccia che più improvvisata non si può, fa storcere il naso fin dalle prime battute. E se anche la maggior parte dei personaggi sembra goffa, superficiale o addirittura campata in aria, resta ben poco a rendere il tutto godibile. Già, neanche se contornato da una colonna sonora sorprendente, eppure anche questa, a tratti, fuori contesto.

Ma con tanta carne al fuoco c’è anche qualcosa di buono. Inutile dire che grande attenzione, e attesa, è stata riservata a Jared Leto e alla nuova forma di Joker, distante e distaccata dalla versione monumentale a cui Ledger ci aveva (ahimè) abituato. Beh, in questo caso la DC è andata a segno. Non solo ho trovato eccellente la scelta di metterlo in secondo piano relegandolo ad una manciata di minuti di scene complessive, ma rendere la sua follia omicida più “umana” legandola, per la prima volta, ad una debolezza che risponde al nome di Harley Queen, senza troppi giri di parole la migliore cosa del film, è una sotto traccia sublime e splendidamente fuori schema. Margot Robbie mette in scena un talento innato nei panni di una figura vulcanica e trascinante, capace di far innamorare già dal primo (diabolico) sorriso. La sensazione è che limandone i tratti ci si possa trovare di fronte ad un personaggio indimenticabile, il cui lato sexy mai come in questo caso va a braccetto con la follia. La storia con Joker è un delizioso fuori onda, la dimostrazione che la DC ha in mano ottimo materiale per il futuro.

Il resto è confusione, sempre e comunque. A cominciare dal resto dei protagonisti che vede salvarsi solo Will Smith in una versione “cool” di DeadShot, lasciando agli altri piccole briciole da dividersi tra scazzottate imbarazzanti (vedi un Captain Boomerang pachidermico), battute sospese nel vuoto, o apparizioni scheletriche davvero poco profonde. Un vero peccato quando bastava minore enfasi e più libertà di penna per fare meglio. Ma Margot Robbie/Harley Queen alza il tiro, e di molto. Tanto da consigliarne la visione.

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