Super 8: la recensione di Frenck Coppola

Era da un bel pezzo che attendevo l’uscita di questo ennesimo lavoro di quel genio cinematografico di J.J. Abrams, la serie Lost, la collaborazione per Cloverfield e Star Trek sono stati vere e proprie pietre miliari degli ultimi anni, eppure ogni qualvolta da Hollywood giungono voci su un suo lavoro, che sia da produttore o regista, il mondo inizia a sperare in un nuovo capolavoro, un nuovo tassello verso la completazione di quel genere fantascientifico che tanto abbiamo iniziato ad amare dai primi anni ’80.
Super 8 rappresenta per noi un bel viaggio agli antipodi della fantascienza, film come E.T. e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo hanno fatto molto per il genere in questione e quest’ultimo film di Abrams sembra omaggiare loro ed in generale il cinema degli anni ’80, per intenderci basta andare a leggere il nome del produttore di Super 8 e subito si capisce il senso di queste mie parole, Steven Spielberg, il re incontrastato di quella fantascienza priva di cattiveria e piena d’ingegno e fantasia, lontana da remake, reboot e prequel, insomma la genialità ai massimi livelli, Abrams sembra essere la sua versione dei tempi moderni.

La trama di Super 8 è molto ben strutturata, la scelta di Abrams di parlare di segreti di stato, esperimenti su pericolose specie aliene, usando un gruppo di ragazzini molto svegli è in pieno stile Spielberg, la divisione strategica della trama con un’inizio molto soft ed un proseguio con grandissime emozioni sta a significare quanto il regista tenda a voler far con calma appassionare lo spettatore, in tal caso lo spettacolare incidente ferroviario fa da spartiacque tra la tranquillità e l’inizio di una serie di straordinari eventi che fanno di Super 8 un capolavoro.
Il cast molto giovane è chiaramente stato scelto apposta per cercare di far affezionare il pubblico più ai piccoli personaggi che ai classici adulti con la mascella da duri ed un corpo da supereroi, le piccole promesse del cinema hollywoodiano come Joel Courtney, Riley Griffiths, Ryan Lee e la talentuosa Elle Fanning regalano attimi di grande cinema nonostante la loro piccola età e poca esperienza, insieme i piccoli protagonisti sembrano portare la mente ad un certo Goonies del 1985, il cast adulto resta un pò uno dei punti dolenti della pellicola per il loro status di sconosciuti o attori di secondo piano, ma del resto la scelta come detto è stata fatta per dare maggiore visibilità alle piccole stars.
Per quanto riguarda gli effetti speciali si può tranquillamente dire che Super 8 ha davvero superato le più rosee aspettative, il film come sappiamo non ha goduto di un budget maestoso, ma nonostante questo le scene chiave del film sono letteralmente spettacolari, l’incidente ferroviario ed alcune scene che non vi racconto hanno spento qualsiasi commento del pubblico accanto a me, in silenzio tutti ammiravano una catastrofe come quella di un’incidente ferroviario con grande soddisfazione.

Il sonoro è stato un altro grande pezzo da 90 del film, in molte scene gli effetti sonori hanno letteralmente completato ciò che gli effetti speciali regalavano con gli occhi, le musiche degli anni ’80 hanno dato un tocco nostalgico al film portando di sicuro gli spettatori più grandi a volare sui ricordi più preziosi del loro passato.
In conclusione Super 8 è stato un vero e proprio capolavoro della fantascienza classica applicata ai più moderni modi di raccontare fatti lontani dalla nostra comprensione, la mia speranza come quella di altri di scoprire che Super 8 non fosse altro che una sorta di prequel del tanto apprezzato Cloverfield è svanita del tutto con un pò di delusione, ma gli appassionati del genere e di Cloverfield in particolare potranno ritenere e magari essere d’accordo con me che qualcosa di familiare c’è.
Il mio voto particolarmente alto è pienamente meritato, pochissimi o quasi impercettibili sono i punti negativi del film e tutti sembrano non contare nulla se li confrontiamo con la bellezza di questo grande film, pertanto non posso far altro che consigliare vivamente la visione di Super 8 anche più di una volta, il nuovo E.T. è qui tra noi.

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