Che cosa fare quando ti occupano la casa e ti cambiano la serratura? Rivolgersi alle autorità è inutile, appellarsi alle scritture private senza senso. Non resta che farsi giustizia da soli, occupando con la K il pianerottolo di casa. L’imprinting teatrale di questa commedia è iscritto nel suo stesso dna: a portarla sui palcoscenici d’Italia è stato infatti lo stesso regista e protagonista Rolando Ravello, che ha masticato tanta Tv e altrettanto cinema come apprezzato interprete. Dopo aver riscosso successo a a teatro con il monologo Agostino, nato da una sua idea e scritto da Massimiliano Bruno (Viva l’Italia), Ravello l’ha trasformato in commedia e ribattezzato in Tutti contro tutti. Ciò che vi si racconta in chiave tragicomica è il conflitto tra la famiglia occupante l’appartamento e quella sfrattata, specchio allarmante della precarietà della vita di periferia delle metropoli italiane. Vi si rispecchia l’Italia di oggi con tutte le sue contraddizioni e i suoi conflitti: il precariato, la malavita, l’assenza delle istituzioni, gli adolescenti maleducati, ma anche la solidarietà e il radicato sentimento della famiglia.
Molte le scelte registiche azzeccate, come quella di non mostrare mai l’occupante e di riprendere gli sfrattati attraverso lo spioncino, da una prospettiva deformata e straniante, che rispecchia bene la situazione emotiva e più interiore dei personaggi, ma anche quella di avere un coro greco seduto su una panchina che scandisce i vari sviluppi della vicenda. Dettagli preziosi che fanno di questo esordio un’opera sorprendentemente fresca sebbene ancorata – anche attraverso dichiarate citazioni – alla tradizione della commedia all’italiana di Monicelli e Scola.
Agostino, sua moglie Anna, il nonno Rocco e i due figli Erica e Lorenzo sono coinvolti in una guerra tra poveri per la riconquista del diritto alla casa sancito dalla nostra Costituzione. Uno di quei diritti inalienabili che le nostre istituzioni non sanno più garantire. Una preoccupazione sociale quella che anima la commedia di Ravello che si mescola con sapienza alla risata, così come i generi diversi che ne costituiscono la trama: fiaba, commedia grottesca e film di denuncia sociale.
Appropriatissimo il cast, che vede oltre a Ravello, Marco Giallini, perfetto come sempre nella parte del borgataro simpatico e un po’ cialtrone, una brava e bella (già dai tempi di Tutta colpa di Giuda) Kasia Smutniak e un caustico Stefano Altieri, che è l’arma segreta del film. Tutti contro tutti è un gioiellino spassoso e attuale, sorprendente come esordio, e con tanto di coupe de théâtre finale.
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Mi piace: i toni e la storia aspiranti emuli della commedia italiana alla Monicelli. Il cast azzeccato dove spiccano Ravello, Giallini, la Smutniak ed Altieri.
Non mi piace: un certo macchiettismo che scappa sempre in questi casi.
Consigliato a chi: ama l’impegno mescolato al sano divertimento.
VOTO: 3/5
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