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Un giorno devi andare: la recensione di Marco Gugliandolo

Un giorno devi andare: la recensione di Marco Gugliandolo

Un giorno devi andare, scritto e diretto da Giorgio Diritti.
Il film tratta di un tema molto importante, quello della condizione di vita delle persone che vivono nei paesi sottosviluppati.
Il film è ambientato in parte in Italia e in parte in Brasile.

A mio parere il regista non è stato in grado di esprimere quello che voleva raccontare attraverso la macchina da presa.
Ci sono molte riprese di paesaggi, ma non riescono a suscitare lo stato d’animo della protagonista.Risultano quindi fine a se stesse e allungano di molto il film rendendolo lento e noioso.
Ma un problema analogo lo riscontriamo nella recitazione.Troppo lenta, troppo silenziosa e alle volta troppo finta.
Sono inoltre presenti scene totalmente inutili al fine della storia.
Sembra quasi che la sceneggiatura fosse troppo corta e allora per allungare la durata del film abbiano dovuto inserirvi queste scene.Che le scelte paesaggistiche non siano venute bene lo attribuisco a una scadente regia, ma per quanto riguarda le scene inutili penso proprio che siano volute.
Non è cinema.È un ibrido tra un film e un documentario.Non a caso Fredo Valla-che insieme a Giorgio Diritti si è occupato della sceneggiatura-in passato ha realizzato numerosi documentari.

Dal punto di vista registico è apprezzabile solo una scena, quella in cui la protagonista si trova al mercato e posa lo sguardo su un pesce ancora vivo che si muove a stento.In questo caso il regista riesce a suscitare attraverso l’animale morente quello che prova la protagonista.

È davvero un peccato.La storia era interessante e molteplici le riflessioni che su di essa si sarebbero potute fare.

Non è un film orrendo, ma solo perché c’è una trama che riesce a mantenere vivo l’interesse dello spettatore nonostante le scarse competenze artistiche.

Voto:2/5

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