Giovanni Veronesi lo sceneggiatore. Giovanni Veronesi il regista. Le due facce della stessa medaglia. Ci togliamo il cappello dinanzi al primo, dalla sua penna tra gli anni 80 e 90 sono usciti i migliori script per quel fenomenale cantastorie ,ingiustamente dimenticato, che è stato Francesco Nuti. Anche i migliori Pieraccioni portano la firma del toscano di Prato, senza dimenticare i buoni contributi per i film di Ceccherini ed un paio di Verdone. Purtroppo dito abbassato per quanto riguarda la carriera dietro la macchina da presa, soprattuto per quanto riguarda la valenza artistica. Salvo solo che ne sarà di noi , con i suoi impulsi adolescenziali, poi per lui solo grandi successi commerciali come Italians e i tre Manuali d’amore, che hanno incassato si ma erano di una pochezza raggelante, ma soprattutto clamorosi flop come il recente, pessimo l ultima ruota del carro e l’inarrivabile e inenarrabile western Il mio west, con Pieraccioni al fianco di Harvey Keitel ( perché perché perché perché ! ) e il sommo David Bowie ( perché perché perché perché perché !) . Ma il top si raggiunge con l ultima uscita , 88 minuti di niente, peggio della peggio fiction su rete quattro, capitanati dal solito terrificante Fabio De Luigi ( per favore un turno di riposo dal cinema per lui ) con tre puledre di razza come la Casta, la Lodovini e la Solarino sacrificate sull’altare della piattezza più assoluta. Finale da schiaffi. Me le sarei dati da solo tra l’altro
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