In viaggio per Cartoonia (Parte 17)

Quando i villain diventano protagonisti: i nuovi trend dell'animazione da Cattivissimo me a Megamind

Cattivi alla ribalta! L’ultimo trend di “Cartoonia” sembra essere diventato proprio questo. Dopo aver passato decenni all’ombra di eroi ed eroine, i villain stanno prendendo tutto lo spazio sotto i riflettori. L’attenzione, il tifo e la simpatia del pubblico una volta veniva riservata ai buoni, mentre ora il mondo si è ribaltato… E in sala, accanto all’ennesima (seppur dagli inediti toni contemporanei e tridimensionali) principessa di casa Disney (che per dicembre proporrà Rapunzel – L’intreccio della Torre), arrivano nuovi beniamini: Gru, il protagonista di Cattivissimo me (in sala in Italia dal 15 ottobre, anche in 3D), il cui sogno nella vita è diventare il cattivo numero uno al mondo e Megamind, antieroe dell’omonimo cartoon tridimensionale (che debutterà il 17 dicembre in Italia).

E il motivo è presto detto, come ha sottolineato il produttore di Cattivissimo me, John Cohen, durante un’intervista riportata nel pressbook ufficiale del film: «Ognuno di noi ha insita un po’ di cattiveria che aspetta solo di essere espressa. Gru (il villain protagonista del cartoon, ndr) offre un appagamento a questo desiderio». Anche se, quando un furfante che trova piacere nel fare cose malvagie perde la sua “motivazione” o ne trova altre, può sempre cambiare… Seguendo una verità, che probabilmente non vale solo nel mondo dell’animazione e per dirla con Steve Carrell (doppiatore di Gru nella versione orginale, mentre in quella italiana la voce è di Max Giusti) suona un po’ così: «La gente non è buona o cattiva… c’e’ sempre qualcosa di buono nei cattivi e qualcosa di male nei buoni».

D’altra parte, a questa nuova ondata di cattivi è stata spianata la strada fin dai tempi della strega Grimilde di Biancaneve, che seppur senza trascendere il suo ruolo di perfida villain, si è imposta nell’immaginario collettivo, insieme ad altri celebri cattivi Disney come Crudelia De Mon de La carica dei 101 o i Principe Giovanni di Robin Hood, che tra l’altro sono stati anche protagonisti di un franchise loro dedicato, Cattivi Disney, e (alcuni di loro) di un videogioco basato sui loro tentativi di ribaltare l’happy end dei rispettivi film: La rivincita dei cattivi. Negli ultimi anni, grazie soprattutto alla fine del monopolio della Casa di Topolino, il fenomeno è cresciuto, con l’arrivo di villain sempre più crudeli, spietati e “politically uncorrect”: dall’avido Mr. Burns de I Simpson al Sindrome de Gli incredibili, fino agli ultimi arrivati tridimensionali Lotso di Toy Story 3 e Charles Muntz di Up… Senza parlare delle quattro piccole pesti di South Park, Eric, Stan, Kyle e Kenny, che grazie al lungometraggio del 1999 (South Park: il film – Più grosso, più lungo & tutto intero) detengono il record di parolacce e gesti scorretti in un film d’animazione, tra cui 399 termini offensivi, 221 atti di violenza e 199 oscenità mimate.

Diciamo, però, che mai come accadrà per Gru e Megamind i cattivi hanno avuto il nostro sostegno e il nostro consenso… Conosciamoli più dettagliatamente.

Cattivissimo me

Prodotto dalla neonata costola della Universal, la Illumination Entertainment – guidata da Chris Meledandri (che prima ha trascorso molti anni alla 20th century Fox, dove ha fondato la divisione animazione dello studio e ha supervisionato il lancio del franchise del blockbuster “l’Era Glaciale) – il cartoon è basato su un’idea dell’animatore spagnolo Sergio Pablos (Hercules, Tarzan), svilippata dagli sceneggiatori di Ortone e il mondo dei Chi (Cinco Paul e Ken Daurio): Gru è un uomo che assopora la vita compiendo azioni malvagie, cresciuto da una perfida madre mai contenta (che nella versione originale ha la voce dell’insospettabile Julie Andrews), che vuole imporsi come il cattivo numero uno della storia. Per raggiungere il suo obiettivo, però dovrà fare i conti con un altro villain, Vector, e tre orfanelle, in cerca di una famiglia. A dirigere il film, pensato per creare il “marchio di fabbrica della Illumination Entertainment, sono stati chiamati due esordienti del lungometraggio: Pierre Coffin e Chris Renaud. La dasa di produzione sta già lavorando al sequel del film.

Ecco il trailer italiano di Cattivissimo me, diretto da Pierre Coffin e Chris Renaud:

Vai alla scheda.

Vai alla guida al film.

Megamind

Cosa accadrebbe se Lex Luthor sconfiggesse Superman? E’ questa la premessa su cui è nato Megamind (che avrebbe dovuto chiamarsi Oobermind, ovvero una storpiatura di über-mind – letteralmente mente grandiosa – per via della sua geniale testa grossa) il super villain 3D di DreamWorks Animation, protagonista dell’omonimo film d’animazione. Dopo aver sconfitto definitivamente la sua nemesi, il supereroe Metro Man, si accorge che un super cattivo senza supereroe da combattere non può esistere. Decide allora di creare lui stesso un nuovo supereroe, per avere di nuovo una ragione di vita. Ma la sua “creazione”, Titan, si ribella volendo a sua volta fare il cattivo e costringe Megamind a passare al “lato chiaro”… Il film è diretto da Tom McGrath (Madagascar e Madagascar 2) e, nella versione originale i due antagonisti sono stati doppiati da Will Ferrell e Brad Pitt (tornato a prestare la voce dopo Sinbad: La leggenda dei sette mari del 2003). Al posto di Ferrell per il ruolo di Megamind vennero inizialmente contattati Ben Stiller e Robert Downey Jr., che hanno dovuto declinare l’invito a causa di impegni precedenti. Il cartoon è ricco di omaggi. Innanzitutto il colore blu del protagonista (a ogni personaggio con super poteri del film è stato dato un colore identificativo: a Metro Man il bianco, mentre a Titan il rosso) è un tributo a Freakazoid dell’omonima serie animata. Ma sono soprattutto alcuni supereroi dei fumetti che hanno ispirato questa produzione. I costumi sono un omaggio a Capitan Marvel mentre il Metro Man Museum fa riferimento al Flash Museum dedicato all’eroe DC  Comics.

Ecco il trailer italiano di Megamind, diretto da Tom McGrath:

Vai alla scheda.


Guarda il servizio video In viaggio per cartoonia.

Guarda la photogallery In viaggio per cartoonia.

Torna all’indice dello speciale

© RIPRODUZIONE RISERVATA